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sezioneparole chiave !Abracadabra per accedere al digitale

Human Content Design

I contenuti sono strategici per farsi conoscere, apprezzare, rendersi visibili e reperibili, le parole diventano poi la base di conoscenza indispensabile per includere nella propria progettazione opportunità importanti di comunicazione accessibile... Non ci credi? Prova ad usare parole chiave !Abracadabra (in inglese) con il bot infoAccessibile di Character.AI

+Human -Artificial

Artificial opportunities & Human Content

Il diritto ad un human content si scontra con uno scenario geo-politico di investimento sulle intelligenze artificiali che. in ambito artistico, si concretizza in pratiche di !machine learning e svluppo di piattaforme in continua crescita capaci di analizzare la sterminata offerta di database di immagini in relazione con descrizioni testuali per realizzare creazioni !text-to-image come Dream Studio. L'interazione con questi sistemi di !Prompt Engineering attraverso opportuna sintassi permette di realizzare efficaci prodotti creativi 'al volo'. Google offre diversi e potenti strumenti come Cloud Vision AI capace di interpretare semanticamente qualsiasi immagine grafica abbinandola semanticamente a concetti e parole (un po' come possiamo fare anche con Google Lens). Nello stesso settore di grafica artificiale OpenAI con il suo ChatGPT e Dall-E permette a tutti di sperimentare procedure di generazioni di testo ed immagini anche tramite il motore di ricerca !Bing (di casa Microsoft e partner di OpenAI) e conseguente Microsoft Designer. Tutto ciò rientra nell'emergente scenario di !NLP - Natural Language Processing e !LaMDA - Language Model for Dialogue Applications - a cui stanno lavorando tutte le major del digitale applicando filtri e regole di sviluppo che riescono, a volte, ad essere svelate ed ingannate da pratiche di !Jailbracking e !Prompt Injection. Da tempo, Simplified ci guida nelle realizzazioni di testi e grafiche particolarmente utili in ambito social per finalità di brand marketing. Un aspetto interessante di questa nuova forma di generazione di illustrazioni artistiche tramite frasi che si trasformano in immagini digitali è quello per cui tutto ciò è possibile principalmente grazie a enormi database che associano immagini a testi principalmente attraverso l'utilizzo dell'atributo ALT utilizzato a fini di accessibilità!?! Immancabili le polemiche di artisti e creativi terrorizzati veder sfruttate impropriamente i loro elaborati ed i conseguenti tentativi di contromosse e piattaforme come spawning.ai nel tentativo di rivendicare propri ambiti autonomi di intervento artistico scevri da sfruttamenti e manipolazioni algoritmiche, simile in qualche maniera a GPTZero per scovare testi generati artificialmente in ambito didattico.

KW ANALYSIS

La ricerca e l'individuazione delle parole chiave suddivise per canali di ricerca utilizzate da uno specifico target di riferimento - magari in modalità assistente vocale è una attività assolutamente strategica perché ci permette di capire quale è il dialetto di ricerca utilizzato da un determinato tipo di utenza che poi indirettamente si riflette su altri scenari digitali anche social e conseguentemente avere le coordinate giuste per poter studiare un certo tipo di UX magari con l'ausilio di sistemi d'intelligenza artificiale sempre più diffusi. Bisogna letteralmente immergersi nel Web semantico per capire quali parole chiave e quali parole chiave adiacenti utilizzare grazi a strumenti come answer the public. Esistono molti strumenti per analizzare il trend di parole chiave e topics ma sicuramente il più noto e forse il più utile è Google Trends (eventualmente potenziabile con GLimpse) con le sue innumerevoli opzioni di analisi temporali e geolocalizzate. Google Books offre un bellissimo strumento di analisi del trend di termini utilizzati all'interno delle miriadi di libri digitalizzati e analizzabili dal canale specifico di Google sui libri.

SOCIAL SENTIMENT

Per effettuare una analisi accurata delle parole chiave e dei topic (argomenti) e quindi svolgere quello che, si dice in gergo, un'attività di !social listening. Va peraltro ricordato come i motori di ricerca sono naturalmente preposti alla categorizzazione di contenuti mentre i social network a un analogo lavoro di analisi ma spostato sulle caratteristiche del target dell'utenza digitale Web e quindi gli strumenti social risultano utili sì per analizzare il gergo del proprio target di riferimento ma ancor più per determinare le caratteristiche statistiche del target da analizzare magari approfittando dei potenti strumenti di marketing messi a disposizione da Facebook utile a delineare il valore economico delle identità relativamente a !personas da delineare. Va peraltro detto che i motori di ricerca indicizzano buona parte dei social network della proprio infosfera di competenza e che il comando di ricerca site: apre scenari inaspettati di analisi e di ricerca. Molte interfacce di motori di ricerca sono sfruttate per cercare di capire come un determinato brand, nome di manager, prodotto o servizio viene recepito dall'utenza finale. Si può anche scegliere di sfruttare l'apposito servizio di alert di Google utilizzando query efficaci per monitorare e presidiare la propria Net Reputation. Servizi di news, blog e social network come facebook o twitter vengono analizzati sia in termini quantitativi che qualitativi determinando il cosiddetto positive o negative !attitude dei post cercando appunto di misurare il sentiment diffuso fra i cyber-navigatori relativamente ai #topic maggiormente popolari o pertinenti veicolati magari da blogger e comunicatori particolarmente autorevoli e per questo definiti !influencer. La blogosfera ovvero il settore informativo attinenti ai blog continua a rappresentare un ambito privilegiato per osservare l'umore del popolo della Rete, così come forum e i gruppi di discussione anche se il canale privilegiato di monitoraggio del !Sentiment rimangono i canali social. L'ambito naturale, quasi perfetto, per misurare il sentiment rimane comunque twitter vuoi per la sua natura di comunicazione sintetica, vuoi per la sua invenzione di centrare la comunicazione sui cosiddetti #topic o argomenti di discussione vuoi per la sua generosità nello rilasciare API pubblicamente utilizzabili in maniera tale da permetterci di capire quale topic si sta dibattendo in relazione a una determinata località geografica come con Trendinalia che riporta i topics più popolari utilizzati nell'ultima settimana. Oramai il !sentiment della Rete è considerato altamente affidabile, utilizzato per ricerche di mercato come per previsioni di andamento delle borse e sta mandando in soffitta i vecchi sistemi di rilevamento !audience basati su campioni d'interviste telefoniche o vis-a-vis. Riprove ne sono state le ultime edizioni di eventi popolari come il festival di Sanremo ma anche eventi di massa politici significativi come le elezioni durante le quali i rilevamenti del sentiment del Web si è rivelato essere molto più affidabile dei sondaggi vecchia maniera. Per poter dar credito a questo tipo di strumenti, peraltro, è necessario tenere in considerazione alcune linee-guida per la propria metodologia di analisi e di lavoro con le metriche utilizzabili: i dati non sono sempre da considerare perfetti e impeccabili... è molto meglio considerare i dati emergenti come ben performanti se considerati a livello comparativo e non assoluto ovvero le considerazioni più affidabili sono quelle che riescono a comparare due settori tematici e non quelle che fanno riferimento a dati assoluti che difficilmente possono essere considerati attendibili al cento per cento. È necessario avere un buon supporto linguistico per le traduzioni nelle lingue meno note, avere un buon supporto a livello di know-how del settore che si va ad analizzare e relativo gergo di riferimento riflettendo sempre sulle diverse accezioni di un termine utilizzato; distinguere sempre l'aspetto qualitativo da quello quantitativo delle indicazioni raccolte; cercare di distinguere fonti spontanee da fonti prezzolate; ripetere il lavoro nel tempo; essere prudenti senza sbilanciarsi in conclusioni affrettate dettate magari da picchi d'interesse insoliti; fare molta attenzione ai messaggi di help che spiegano come sono generati i dati statistici. Se si riesce a effettuare un'analisi corretta è peraltro possibile individuare i tratti principali sia a livello qualitativo che quantitativo del !trend, attenzione geolocalizzata, stagionalità, net reputation, dimensioni, lessico di una tematica analizzata. La misurazione del sentiment è molto importante soprattutto per cercare di capire le tendenze o trend di alcune parole chiave rispetto all'asse-tempo. Certificare la scomparsa o l'insorgere di determinati termini così come l'eventuale prepotente ascesa o il declino dei medesimi è importante per delineare i confini e i margini di un lessico in continua evoluzione a causa anche del mutare delle tecnologie, costumi e abitudini della comunicazione digitale. Misurare - ovvero fornire i numeri - attestanti la quantità di parole utilizzate sul Web e delle relative persone che le utilizzano vuol dire anche definire l'audience intercettabile dal proprio agire comunicativo.

il potere delle parole chiave

Parole chiave !Abracadabra

Vi sono parole e parole e indubbiamente alcune sono più potenti di altre per la loro capacità evocativa: le definisco in questo contesto !parole chiave Abracadabra.
Il primo e l'ultimo amore, la canzone o il vestito preferito, addirittura le divinità tutto deve avere un nome per poter essere. In tutte le culture comprese quelle più distanti dalla nostra si è se si ha un nome: un po' come per le misteriose vie dei canti degli aborigeni australiani secondo cui il mondo (e i suoi posti sacri) continuerà a esistere fino a quando sarà cantato ovvero fino a quando al sacro si darà un nome e si riuscirà a tramandarlo ai posteri. Le parole dunque come carattere di esistenza - Abracadabra dall'aramaico Avrah KaDabra che significa "Io creerò come parlo") - ma molte parole chiave hanno altri poteri magici oltre a quello di decretare l'esistenza in sé che sono quelli di riuscire a ricordare e quindi comunicare e reperire determinate informazioni strategiche. L'elemento !Abracadabra è tale se riesce a rappresentare un'identità univocamente (quindi originale), comprensibile e interpretabile, comunicabile facilmente in ogni situazione (voce-chat-vocale compresa) ed efficace nella sua funzione d'identificare-ricordare-associare-comunicare-reperire un'entità di qualsiasi tipo: per fare tutto ciò l'elemento !Abracadabra deve anche poter scatenare un effetto-reazione nel proprio interlocutore, effetto non sempre facilmente prevedibile. Per stare su un piano più pragmatico e comprensibile sono !elementi Abracadabra anche tutti quelle abbreviazioni e acronimi utilizzati sui social russi i quali sono difficilmente comprensibili ma anche traducibili senza delle linee guida d'interpretazione. Nella comunicazione digitale diffusa (social, eccetera) è oramai comune adoperare il simbolo @ per indicare un indirizzo-utente e il simbolo # per indicare un topic o argomento emergente. Attenzione però che # non indica una !parola chiave ma piuttosto un'opinione o un argomento di attualità. Con la proposta abracadabra (che reinterpreta in qualche maniera i comandi di ricerca !bang del motore di ricerca DuckDuckGo) in pratica si suggerisce di adoperare all'interno di flussi comunicativi digitali e social un nuovo elemento ovvero il punto esclamativo ! prima di una parola chiave significativa e utile per approfondire la conoscenza di un argomento specifico, un po' come succede con le !easter egg ovvero parole o sequenze di tasti che, utilizzate su servizi online o su software applicativi, aprono funzionalità o scenari inaspettati. Anche nel dibattito scientifico-linguistico internazionale-anglosassone si sta facendo avanti una riflessione simile ovvero sta emergendo la necessità di distinguere gli hashtag # fra comment hashtag (come li conosciamo normalmente nella loro funzione di commenti) e index hashtag ovvero nella loro funzione di topic specifico. Come si identifica un elemento Abracadabra e come si differenzia da una parola chiave generica? Un !elemento Abracadabra è un termine utilizzato come query su una piattaforma di ricerca che produce risultati di ricerca univoci e utili nella zona top-ranking della SERP facendo accedere a un vero e proprio tesoro informativo... un po' come Ali Babà riusciva ad avere accesso al tesoro dei 40 ladroni solo conoscendo la parola magica "Apriti Sesamo!" che gli consentiva di aprire la pietra che ostruiva l'accesso alla grotta piena di materiali preziosi. Le parole elevate al rango di !parole chiave Abracadabra dovrebbero essere le parole che, verificata la loro performance sui motori di ricerca di riferimento, aprono un scenario significativo rispetto a un determinato argomento come succede con le cosiddette parole dorks per il reperimento di hack su argomenti tecnici. I vantaggi principali sono quelli di avere un nuovo meccanismo gergale-sintattico che permetta di rendere maggiormente efficace la sintetica comunicazione digitale. L'organizzazione di basi dati di conoscenza basate su elementi !abracadbra secondo un approccio di sinergia fra !theasauri e lo strumento !Dizionario potrebbe essere valorizzato ipotizzando una nuova sperimentazione di interfaccia per i motori di ricerca in cui gli utenti che utilizzano lo stesso !elemento Abracadabra possano chattare in tempo reale affinando la propria ricerca e portando così l'attitudine social nella !UX della ricerca online. Potete immaginare l'utilizzo dell'elemento !abracadbra in sinergia con gli altri elementi @ e # nel seguente ipotetico post alla twitter:
@FerryByte su http://scaccoalweb.dotblog.it ci ricorda l'utilità delle tecniche di !eyetracking per risolvere il problema della #usabilità delle interfacce
(...dunque vi è una identità che interviene su un topic molto dibattuto in Rete fra gli addetti ai lavori comunicandoci una parola chiave che se utilizzata come query di ricerca apre uno scenario di conoscenze indispensabili di approfondimento in merito...)

SERVIZI ABRACADABRA

In stile Abracadabra il servizio bitly consente di accorciare le url scegliendo il termine accorciato in maniera significativa (in pratica un Url Abacadabra) così come il servizio di localizzazione geografica what3words.com che propone l'utilizzo di una combinazione triplice di parole comuni in alternativa ai complicati indirizzi di geolocalizzazione comunemente utilizzati. Peraltro sono molte le app che devono il lotr successo alla reperibilità dell'informazione tramite l'utilizzo di parole chiave significative: basti pensare a !Shazam che deve il suo successo al processo di assegnare un titolo a un motivo musicale appagante per una sua successiva comoda reperibilità. Altra fantastica soluzione in stile abracadabra l'app-social-Web iNaturalist che mi consente attraverso un'efficace procedura di !Reverse Image Search di riconoscere le specie viventi fotografate durante un'escursione naturalistica.

Contenuti

STORYTELLING

Le parole sono importanti perché alle parole si associano suoni, idee, significati, trascrizioni, novità, e interessi. Le offerte comunicative siano esse culturali o commerciali sono ricordate, comunicate, reperite e rappresentate dalle parole, in primis, rispettando principi di storytelling inclusivo ma anche utilizzando la fantasia e le opportunità della sinestesia che chiama in causa altre opportunità percettive fino a quella impensabile dell'odorato: la sfida attuale per un copywriter del digitale è quella di realizzare dei contenuti interessanti, intriganti, originali e correttamente strutturati ma che riescano al tempo stesso a proporsi come elemento strategico ricorrente nell'emergente quadro della comunicazione cross-mediale. I contenuti per il Web e la comunicazione digitale necessitano di un'adeguata preparazione scolastica capace di supportare un processo creativo stimolato da idee, creatività, e momenti di analisi il cui output finale deve essere un racconto testuale o multimediale capace di attirare l'interesse, coinvolgere il lettore e magari trasformarlo in soggetto attivo (ah! l'interazione d'Internet...). Per chi ha avuto difficoltà nel proprio percorso scolastico risulta preziosissima una risorsa come il mestiere di scrivere che ha un occhio di riguardo alla comunicazione digitale ma sempre in diretto contatto con la propria tradizione linguistica. Content is the king recita un vecchio adagio perché un buon copywriter e un buon creativo coordinato da un project manager possibilmente non presuntuoso possono ottenere grandi risultati producendo contenuti interessanti e che, in un'ottica !call to action, chiamino all'azione: individuare un brand originale, con un buon appealing, capace di comunicare messaggi efficaci (siano essi aziendali o istituzionali), mnemonico, abbinato opportunamente con il relativo dominio Web di riferimento o con altri vettori comunicativi strategici (vedi #topics o #hashtag che dir si voglia), e magari tutto ciò in sinergia con il suo !payoff (slogan comunicativo) è l'indispensabile base di partenza per qualsivoglia campagna comunicativa. Poi, e di conseguenza, vengono i contenuti che devono essere anch'essi originali e interessanti, ben scritti e ben pensati, in sintonia con l'interesse del lettore (alias !target di riferimento) e i suoi interessi emergenti. Quali parole scegliere? Quante parole utilizzare? Sempre meno... perché vi è una tendenza e una richiesta sempre maggiore d'informazione frammentata! Se per un instant-book - strumento comunicativo che impone dei tempi di utilizzo decisamente più lunghi (ergo interessanti) all'utente finale se confrontato con il Web o le app... - bisogna ora ipotizzare non più di 40-70 mila battute il problema non è tanto domandarsi quante parole (vi possono essere target specifici che gradiscono magari leggere molte parole) ma quali parole utilizzare. Le parole sono poi maggiormente strategiche se collocate-utilizzate in punti precisi della propria comunicazione istituzionale o aziendale. È il caso del brand che deve essere necessariamente originale non fosse altro per motivi di tutela dei marchi ma anche possibilmente facile da memorizzare e comunicare (magari anche a voce quando utilizziamo lo smartphone), il pay-off (slogan o motto comunicativo) che deve avere un qualche nesso logico con il brand ma soprattutto deve essere chiaro, efficace e convincente; per finire il dominio web che può essere anche un connubio delle parole utilizzate nel brand e nel pay-off o anche un mix fra brand e parole chiave strategiche.

FACT CHECKING

Per chi invece è interessato a valutare la bontà e l'attendibilità di quanto si trova sul Web deve studiarsi le procedure di verifica in inglese proposte dal Verification Handbook o magari avvalersi di apposite piattaforme di fact checking rivolte ad analizzare la plausibilità di opinioni politiche o letture di fatti di cronaca. La verifica CHI DICE COSA di un frammento d'informazione reperito in Rete passa necessariamente dalla valutazione critica personale della fonte di riferimento ma anche da un'ipotetica e preziosa verifica collettiva da parte di una community avente una discreta quantità di partecipanti e presumibilmente, a loro volta, autorevoli.

DATA JOURNALISM

Un particolare filone di giornalismo emergente è il !Data Journalism capace di trasformare dati statistici disponibili pubblicamente - quindi Open Data - in infogrammi tramite servizi online relativamente facili da utilizzare come Datawrapper oppure RAW o l'immancabile servizio specifico offerto da Google Journalist Studio. Oltre alla succitata possibilità di costruire narrazioni da oramai sempre più numerosi base dati di Open Data. Gli strumenti di cui sopra producano come risultato finale delle !infografiche ovvero un output informativo particolarmente apprezzato dall'utenza finale sempre più impegnata in stili di letture sintetiche, compulsive e frammentate. Per la realizzazione d'infografiche partendo da semplici pensieri e parole autoprodotte risultano utili strumenti online come easely oppure Piktochart.

CONTENUTI ACCESSIBILI

Per quanto riguarda la definizione di un protocollo di contenuti redazionali accessibili è ipotizzabile adottare i seguenti accorgimenti... Immagini ed elementi multimediali : uno degli aspetti più importanti da ricordare è quello che l'utenza non vedente riesce a percepire in maniera corretta e trasparente solo quello che lo screen-reader riesce ad analizzare come solo-testo dunque è molto importante che se si introduce un'immagine o altro elemento multimediale che ha una comunicazione significativa la stessa informazione-comunicazione deve essere riportata anche nel testo (esempio: immagine che riporta gli orari di accesso a un teatro). Testo più comprensibile possibile: un articolo accessibile deve essere inteso anche come un articolo che sia più facilmente interpretabile da una serie di persone disabili di riferimento come disabili cognitivi, sordi e dislessici. Da questo punto di vista è importante... spiegare tutti gli acronimi, inglesismi, termini tecnici riportanti nell'articolo; utilizzare frasi quanto più brevi possibili; non realizzare paragrafi troppo lunghi ma suddividerli in blocchi di testo; preferire il grassetto rispetto al corsivo per evidenziare del testo; privilegiare la formattazione con bandiera a sinistra; non fare copia ed incolla di testo copiato direttamente da software complessi (ad esempio Word) o da contesti complessi (ad esempi altre pagine Web) ma prima incollando su un software semplice come un editor-di testo che elimina caratteri di formattazione che possono compromettere la qualità del codice; gli elenchi numerati e non numerati sono molto utili per chiarire un eventuale elenco degli argomenti; in caso di concetti particolarmente complessi allegare immagini esplicative per chiarire il concetto riportato nel testo; realizzare testo dei link significativo e non ad esempio: “clicca qui”. Quando si realizza un documento stile Office-Word oltre che a rispettare tutti i suggerimenti di cui sopra – dove applicabili e da integrare con altri accorgimenti utili all'accessibilità come ad esempio l'utilizzo di font senza grazie Arial oppure Verdana, impostazione della lingua utilizzata, utilizzazione di sommari - è importante realizzare dei documenti correttamente strutturati gestendo da appositi menù Stili e formattazione. La formattazione di tutti gli elementi del documento deve essere strutturalmente corretta, quindi ad esempio, se faccio un titolo non lo marco singolarmente come centrato-grassetto-font_tal_di_tale-ecc. ma ci applico un titolo1 o un titolo3 a seconda dell'importanza-gerarchia del titolo da introdurre. Stessa cosa per didascalie, note eccetera. Se la realizzazione dello stesso documento deve servire per esportare in PDF ricordarsi di selezionare l'opzione PDF con tag (se l'opzione è disponibile nella versione del software in utilizzo...). Se ci troviamo di fronte all'impossibilità di evitare la produzione di un PDF in modalità grafica allora lo stesso documento PDF-Grafico deve essere elencato e descritto (pur sommariamente) da apposita nota testuale. Nell'esportazione del documento ricordarsi di limitare più possibile le sue dimensioni quindi eventualmente utilizzare funzioni di compressioni di immagini per loro natura troppo pesanti in origine.

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